Infernot Belvedere
ORARIO di apertura al pubblico:
ogni domenica : h. 15,00-18,00
(dal 31 marzo 2019)
Visita guidata a cura dei volontari del Club Unesco di Vignale.
( www.monferratodegliinfernot.it)
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Le visite all'Infernot Callori sono momentaneamente sospese.
L’Infernot Callori ospita una colonia riproduttiva di rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), una fra le specie di chirotteri (pipistrelli) di maggiori dimensioni della fauna europea (ha lunghezza testa-corpo di circa 55-70 cm e apertura alare di 33-40 cm).
Fra metà giugno e metà luglio, ogni femmina gravida partorisce un unico piccolo. Le femmine non partoriscono tutti gli anni e raramente prima del quarto anno di vita; la bassa natalità è però compensata dalla longevità: gli esemplari possono raggiungere i 30 anni di vita!
Di notte le madri escono a caccia di insetti, facendo ritorno al rifugio per allattare i piccoli e, all'alba, per riunirsi a loro per il riposo diurno. In circa 3 settimane i piccoli diventano capaci di volare e a 4 settimane di vita cominciano a uscire all’esterno e a cacciare.
L’alimentazione di questa specie è prevalentemente basata su insetti, catturati in volo o, più raramente, al suolo. In particolare vengono utilizzati lepidotteri e coleotteri; stagionalmente può essere importante l’apporto alimentare dovuto ai maggiolini.
A fine estate la colonia si disperde. È il periodo degli amori: i maschi, che durante l'estate hanno condotto prevalentemente vita isolata, vanno alla ricerca delle femmine e hanno luogo gli accoppiamenti.
Vengono utilizzati siti di rifugio transitori, finché, intorno a novembre, gli esemplari raggiungono i siti d’ibernazione, rappresentati da grotte o miniere abbandonate.
Il rinolofo maggiore è una specie stanziale: la distanza fra rifugi estivi e invernali è generalmente compresa fra 15 e 60 Km.
Fino alla metà del ‘900 questa specie era comune in Italia; a causa delle alterazioni ambientali operate dall’uomo è divenuta rara e minacciata. In Piemonte, oltre alla colonia di Palazzo Callori, ne sono note solo altre due colonie riproduttive.
Al momento, l’Infernot Callori è chiuso alle visite per rispetto della tranquillità delle femmine che devono partorire e dei piccoli ancora incapaci di volare. Se la colonia si agita, questi ultimi possono cadere al suolo e morire.
Per arrestarne il declino, la Legge vigente pone i chirotteri tra la fauna “particolarmente protetta”, stabilendo per essi rigorose disposizioni di tutela: è vietato uccidere, catturare, detenere e commerciare esemplari di qualsiasi specie di chirotteri italiani; gli esemplari non devono essere molestati, in particolare durante le varie fasi del ciclo riproduttivo e durante l'ibernazione, e i loro siti di riproduzione o di riposo non devono venir danneggiati, né distrutti (L. 157/1992; L.R. Piemonte 19/2009; Convenzione di Berna; Convenzione di Bonn; Accordo sulla conservazione delle popolazioni di Chirotteri europei; Direttiva 92/43/CEE; Direttiva 2004/35/CE; Direttiva 2008/99/CE).