Palazzo Callori

Ultima modifica 25 settembre 2019

In una mappa del 1791 la presenza del Palazzo, corte e sito dell’Ill.mo sign.r conte Callori indica che l’edificio fosse all’epoca più piccolo dell’attuale. Una nuova ala, progettata dal Vituli, prospiciente l’attuale piazza del Popolo, fu costruita nella prima metà dell’Ottocento, probabilmente dopo l’acquisto nel 1819 della Chiesetta di S. Stefano e la sua demolizione. Nel 1974 il palazzo e le relative pertinenze vennero vendute dagli eredi Callori alla Casa d’Aste Franco Semenzato di Venezia. Due anni dopo la Regione Piemonte acquistò l’immobile per farne la sede dell’Enoteca Regionale del Monferrato, effettuando altresì massicci interventi conservativi, nonché la sistemazione di una cantina adatta alla presentazione dei vini, di un ristorante al piano terreno con annesso bar e uffici, di una sala riunioni e di sale esposizioni al primo piano. Enoteca e annesso ristorante furono inaugurati il 1° maggio 1979, tuttavia il secondo chiuse nel 1991 e riaprì temporaneamente nel 1999. Nel febbraio 2008 l’ente regionale ha stanziato una somma per una nuova fase di ristrutturazioni, prevedente la realizzazione di locali riservati all’Enoteca con ristorante e foresteria, la nuova sede del Comune di Vignale e uno spazio destinato alla Pro Loco. Il primo lotto di lavori è stato concluso nel 2014 e nel medesimo anno verranno trasferiti i locali della Casa Comunale.

Il palazzo dispone di circa 150 camere distribuite su tre piani fuori terra, due piani sottoterra, due ammezzati e un sottotetto, ai quali si può accedere con quattro scale di servizio e uno scalone padronale. L’ingresso presenta due colonne con capitello ionico e il soffitto dipinto con stemmi contornati da ricca incorniciatura barocca. Sulla parete di destra una lapide testimonia la presenza di San Giovanni Bosco dal 1862 al 1879. Alcune camere nella parte più antica conservano i pavimenti in legno e la tappezzeria originale. Molte hanno i soffitti affrescati. Il salone delle conferenze presenta un pregevole soffitto a cassettoni. Delle sue gallerie prospicienti il cortiletto, la superiore è dotata di stucchi raffiguranti amorini, animali e strumenti musicali. Al pianterreno, affacciata su via Bergamaschino, si trova la cappella (costruita forse nell’Ottocento, assieme all’ala nuova del palazzo), riccamente affrescata, utilizzata da Don Bosco per le funzioni liturgiche durante le sue permanenze a palazzo. Uno scantinato, nella parte più antica del palazzo, è adibito a Teatrino Callori. Nella cantina è presente un pozzo profondo una ventina di metri a suo tempo utilizzato per fornire acqua al palazzo.